Spesso sento dire dalle donne che incontro:
“non sapevamo di amare troppo”.
Amare troppo è una malattia dell’anima, una dipendenza, una specie di droga della quale spesso non si può fare a meno.
La dedizione ai propri genitori, al proprio uomo, ai figli, è sempre stata considerata la virtù per eccellenza di ogni donna e quanto più era frutto di una mancata attenzione ai propri diritti tanto più era considerata eroica, anzi esemplare.
Per poter modificare le relazioni è necessario che ogni donna faccia suo questo pensiero: ” quella donna che ama troppo, sono io”.
Per poter pensare questo è necessario che ci sia una chiara visione di sè, della propria storia, della realtà in cui si vive e soprattutto del valore del proprio lavoro, come base dell’indipendenza economica.
Le storie che ci sono state tramandate parlano spesso di donne che hanno vissuto tutta la loro vita in un susseguirsi di gravidanze, parti, allattamenti, accudimenti, senza pausa e a volte tutto questo non era abbastanza.
L’amore delle donne arrivava a tutti e tutti prelevavano quello che era loro necessario dando per scontato che fosse lì, a disposizione.
Amare troppo significa investire questo straordinario patrimonio affettivo affinchè abbia un senso. Troppo spesso questo amore viene messo al servizio di qualcuno che ne fa spreco, senza preoccuparsi di ricambiarlo.
Le donne che amano troppo fanno dipendere, la stima di sè, il senso della propria vita, il merito di viverla, da una “scommessa” in cui si è perdenti già dall’inizio.
Capire che si ama troppo non basta, bisogna affrontare un percorso di recupero, come in ogni altro tipo di dipendenze, per poter invertire la tendenza e indirizzare la propria vita in un altro senso.
E’ necessario liberarsi dalle proprie nevrotiche inclinazioni e vedere con occhi nuovi le persone che ci costringono a sacrifici e a pensarci come persone di nessun valore.
La buona volontà non basta.
Cosa deve fare una donna che si accorge di stare male oltre ogni limite sopportabile?
TROVARE IL CORAGGIO DI CHIEDERE AIUTO.
Dr.ssa Lucia Dies