Le cose hanno differenti qualità, e l’anima differenti inclinazioni; niente infatti di quel che si offre all’anima è semplice, e l’anima non si offre mai semplice per alcun motivo. Da ciò deriva il fatto che si piange e si ride di una stessa cosa.
( Blaise Pascal )
Ippocrate nel V secolo A.C. attribuiva la depressione ad un eccesso di bile nera.
Il termine depressione in greco antico corrisponde alla parola “ MELANCONIA” che vuol dire proprio bile nera.
Nei tempi passati la depressione veniva chiamata MALINCONIA.
Questa parola ci fa pensare a qualcosa di struggente e dolce che penetra e avvolge l’anima nelle sue spire di trasparente oscurità.
Tutti noi in determinati momenti della nostra vita abbiamo conosciuto la malinconia, è stata per un pò la nostra compagna di viaggio.
Quando questo stato d’animo supera il limite della salute-normalità e rende bui tutti i momenti di un giorno, di tutti i giorni, si trasforma in una vera e propria patologia, in una malattia che chiamiamo “DEPRESSIONE“.
La depressione è caratterizzata da uno stato d’animo di profondo sconforto presente in tutta la giornata e persiste giorno dopo giorno. Essa si accompagna ad una sofferenza mentale intensa, all’incapacità di provare sentimenti piacevoli e alla perdita d’interesse per ogni cosa.
La tristezza è invincibile, mancano le energie, diventano problematici il sonno e l’alimentazione. Ci si sente inutili, si hanno difficoltà a concentrarsi, perdita di memoria, confusione che si alternano con periodi di lucidità.
La depressione può comparire a qualunque età e le donne sono colpite 2-3 volte più degli uomini.
Qual’è la differenza tra tristezza e depressione?
Tutti noi proviamo sconforto e dolore di fronte ad un evento stressante, un lutto, l’abbandono da parte del partner, un licenziamento ecc.
In questi casi qualsiasi persona ” normale ” può presentare i sintomi di una depressione.
La differenza tra uno stato di tristezza o malinconia e la depressione è che i sintomi, in questo secondo caso, sono totalizzanti, senza sosta, tutto il giorno di tutti i giorni.
La persona non depressa pur vivendo una situazione difficile è capace di cogliere momenti positivi e reagisce a questi con comportamenti coerenti, riuscendo ad essere speranzosa e fiduciosa nel domani.
Nella persona depressa tutto ciò non è possibile perchè pensa che non sarà mai più felice, non ha più speranza nel futuro.
Le origini delle dinamiche depressive vengono, ogg, attribuite al concetto di “PERDITA” intesa come prematura e dolorosa separazione dall‘oggetto d’amore.
La perdita non sempre è reale, può essere anche psicologica, interna alla persona, come la perdita della propria autostima, della speranza fino ad arrivare a pensare che la propria vita stia andando via.
Se le situazioni di perdita non vengono elaborate, il sentimento prevalente è di aver meritato l’accaduto a cusa delle proprie mancanze ed inadeguatezze e queste influenzeranno anche il futuro.
La depressione si accompagna ad un grande senso di colpa e ad una bassa autostima. Questa condizione patologica influisce negativamente sull’umore, sul pensiero e sul comportamento.
Sintomi fisici
I sintomi fisici più comuni sono: un significativo calo (afagia) o aumento (iperfagia) di peso, insonnia o ipersonnia, mancanza del desiderio sessuale, affaticabilità, cefalea, calo delle prestazioni scolastiche o lavorative fino ad arrivare ad uno stato così grave da non riuscire ad alzarsi dal letto e a mangiare, è presente un rallentamento psicomotorio ( rallentano anche i pensieri).
Questo buio profondo dentro di sè, in alcuni casi, porta a pericolosi e ricorrenti pensieri suicidari, la morte è vista come una liberazione dal dolore profondo che si vive.
Una caratteristica importante delle persone depresse è ” il senso di rinuncia” verso se stessi, gli altri, il mondo.
L’aiuto psicologico
L’aiuto psicologico deve affrontare in primis lo schema rigido del comportamento di rinuncia cogliendo i bisogni nascosti dietro questa modalità disfunzionale. Il circolo vizioso della rinuncia riguarda non solo la persona depressa ma anche i suoi familiari, bloccati nel problema dalle soluzioni fallimentari sperimentate nel tempo e accompagnate da una sensazione d’impotenza, d’incapacità e rassegnazione.
La depressione è una situazione psicologica di cui non bisogna vergognarsi, che può essere curata e guarita con un aiuto competente.
Il sostegno psicologico può aiutare ad illuminare l’anima della persona depressa individualdo e circoscrivendo i motivi del disagio e le dinamiche di pensiero e comportamentali che hanno generato tale sofferenza.
Dott. Lucia Dies