PAURA DELLA……….PAURA
Cos’è un attacco di panico?
L’attacco di panico è un serio problema d’ansia caratterizzato da un’ improvvisa ed intensa paura accompagnato da sintomi somatici e cognitivi.
In genere il primo episodio compare in adolescenza o comunque in giovane età. E’ sempre legato a importanti momenti di transizione che determinano stress e ansia ( esami scolastici, inizio di un nuovo lavoro, matrimonio ecc.). E’ la punta di un iceberg che ha la base nella mente delle persone, nella loro storia personale e familiare, nei traumi piccoli e grandi presenti nel loro percorso di vita.
Non è sempre facile stabilire le cause e fare una diagnosi.
Molte persone descrivono di aver avuto nella loro vita un attacco di panico ma questo è rimasto un evento occasionale, privo di conseguenze, mentre per molte altre il disturbo si ripete con sempre più frequenza fino a vivere costantemente con la paura di avere altri attacchi di panico.
Quando questa paura è presente stabilmente va vista come il segnale che si ha bisogno di aiuto, cioè di uno psicoterapeuta capace di affrontare e trattare i disturbi d’ansia. Il trattamento farmacologico può essere utile ma sicuramente non è sufficiente a risolvere il problema alla base perchè controlla il disturbo solo momentaneamente.
La psicoterapia è di fondamentale importanza perchè aiuta l’individuo a prendere coscienza della sua storia e a rielaborare quei comportamenti involontari di controllo dai quali si pensa di dover dipendere senza possibilità di alcuna opposizione.
Quali sono i sintomi?
I sintomi somatici sono: sudorazione improvvisa, palpitazioni, tremori, senso di soffocamento, nausea, dolore al petto, brividi o vampate di calore .fino alla paura di morire o d’impazzire.
I sintomi psichici sono: paura di morire o d’impazzire, sensazioni di derealizzazione ( si percepisce il mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e di distacco) e sensazioni di depersonalizzazione ( distacco e estraneità rispetto ai propri pensieri e al proprio corpo).
Viene sempre descritta come un’esperienza terribile, improvvisa e inaspettata.
La frequenza e la gravità degli attacchi di panico varia nel corso del tempo e delle circostanze, possono presentarsi con tutti i sintomi descritti o solo con una parte di essi, possono presentarsi più volte in un giorno o essere intervallati da periodi abbastanza lunghi di benessere.
Gli attacchi di panico, se non associati ad altre patologie, non sono pericolosi. Tuttavia essi sono per il soggetto un’esperienza che condiziona pesantemente l’esistenza, compromette fortemente la vita quotidiana nelle sue attività basilari (uscire di casa, effettuare degli spostamenti, fare la spesa, avere delle relazioni sociali, ecc.).
Una complicanza dell ‘ attacco di panico è quello che viene definito Agorafobia ( Agorà in greco significa piazza).
I pazienti che soffrono di agorafobia temono i luoghi affollati perchè hanno paura di tutte le situazioni in cui è difficile scappare o ricevere soccorso. Il soggetto colpito da attacco di panico accentua il controllo su se stesso e sull’ambiente e comincia ad evitare tutti i luoghi, le situazioni che potrebbero scatenare un attacco: uscire da soli o stare a casa da soli, guidare l’automobile, frequentare luoghi affollati, viaggiare in autobus o aereo, attraversare tunnel o prendere l’ascensore. L’agorafobia comprende tutti questi sintomi e porta ad una compromissione delle attività quotidiane e socio-lavorative.
Come si cura l’attacco di panico?
– La cura farmacologica, sconsigliabile come unico trattamento si basa su due classi di farmaci: benzodiazepine e antidepressivi, spesso associati tra loro.
– La psicoterapia cognitivo comportamentale aiuta il paziente ad avere un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema favorendo l’apprendimento di modalità di pensiero e di comportamento più funzionali per spezzare i circoli viziosi del panico.
– Le tecniche di rilassamento aiutano il soggetto ad acquisire una maggior consapevolezza di se stesso e delle proprie capacità.
– La psicoterapia sistemico-relazionale affronta le cause che sono alla base della patologia determinando fenomeni psichici così violenti.
Il colloquio clinico aiuta il paziente a ricostruire la propria storia, le sue relazioni familiari per comprendere come la memoria ha stratificato gli eventi e ha collocato i traumi piccoli e grandi subiti nel tempo, trasformandoli in ricordi disturbanti. Nelle sedute il terapeuta insieme al paziente costruisce attraverso la sua narrazione un ” album fotografico psichico” per sapere di più sulla propria vita e sul perchè di determinati comportamenti.
Le persone che soffrono di attacchi di panico hanno subito nel loro passato incidenti di percorso che hanno inciso sugli equilibri affettivi, spesso le famiglie da cui provengono sono “ansiogene” a volte poco affettuose o maltrattanti in altri casi troppo premurose e controllanti.
Spesso ho ascoltato racconti di famiglie dove la violenza sia essa fisica che psicologica era la quotidianeità nelle relazioni, dove il sistema educativo si esprimeva attraverso la violenza verbale, l’ira e la rabbia, i bisogni psicologici erano negati, dove i premi o le punizioni erano inadeguati rispetto alla realtà, condizionati viceversa dagli umori contingenti.
Nelle storie di donne spesso sono emersi segreti rispetto ad abusi o ad aborti che bloccavano l’espressione emotiva e la crescita personale. I sensi di colpa accompagnavano sempre questi segreti spesso in modo inconsapevole.
Negli uomini gli attacchi di panico sono spesso associati a problemi professionali o sessuali, dove la necessità di essere all’altezza li portava all’uso di alcool o di sostanze stupefacenti e dove lo stato dell’umore alternava ansia e depressione.
Ogni volta che si affronta un caso di attacco di panico è necessario che il lavoro terapeutico aiuti il paziente ad accedere alle proprie emozioni intrappolate nel proprio corpo permettendogli di gestirle .
– Terapia EMDR : questo metodo è risultato molto efficace nell’affrontare il disagio dell’ attacco di panico perchè favorisce la rielaborazione dei ricordi traumatici che stanno alla base del nostro concetto di paura e pericolo. E’ un lavoro terapeutico globale e completo perchè affronta la condizione presente ma favorisce anche la comprensione delle dinamiche che lo determinano. L’EMDR guarda all’attacco di panico come ad un evento traumatico di per sè, dove la paura è il frutto di tutta una serie di emozioni, convinzioni e sensazioni stratificate e bloccate nel cervello che necessitano di una rielaborazione per diventare gestibili.
Dott. Lucia Dies